Si era già notato durante l'elezione del Presidente della Repubblica per la sua linea dura contro l'inciucio con Berlusconi, una posizione piu' orientata verso il M5S che verso la nomenklatura del suo partito. Aveva detto in diretta tv su La7 di non aver votato Marini, scatenando l'ira di Fassina che da dietro che gli diceva ironicamente "bravo". Una posizione di coerenza e di rinnovamento verso i vertici del partito. Ora è giudicato un "dissidente", potrebbe essere espulso dal Pd.
Ciò che non convince, ad esempio, della storia politica di Civati è l'appoggio a Ignazio Marino segretario del PD, di cui è stato coordinatore della campagna elettorale per le primarie nel 2009. Marino sarà con molta probabilità il prossimo sindaco di Roma, e non certo per meriti acquisiti, ma per la macchina organizzativa che si porta dietro e che dall'alto l'ha spinto a vincere le primarie a Roma.
Un Ignazio Marino che oggi tutto è tranne che in contrapposizione coi vertici del Pd.
Insomma, nei prossimi tempi sarà da stabilire se civati ha il carisma e la volontà per sgretolare la fuffa partitica o se sta giocando una partita per se stesso.
Simone Lettietri
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