A questo punto sarà celebrato un appello bis davanti a un'altra sezione della Corte d'assise d'appello di Milano. Con questa decisione la Suprema corte ha sposato in pieno la tesi della Procura generale di Piazza Cavour, che attraverso Roberto Aniello aveva chiesto di annullare l'assoluzione per Stasi. "Siamo contenti che le nostre valutazioni abbiano trovato un'autorevole conferma", è stato il primo commento di Francesco Compagna, uno degli avvocati di parte civile che ha rappresentato la famiglia Poggi.
Chiara Poggi, 26 anni, venne uccisa nella sua villetta in via Pascoli a Garlasco. Fu l'allora fidanzato Stasi, 24enne laureando alla Bocconi, a dare l'allarme. Entrò dalla porta socchiusa, camminò sul pavimento sporco di sangue, poi scoprì il cadavere sulle scale che portano in taverna. Su di lui puntano, da subito, le indagini. A non convincere gli investigatori sono le sue scarpe immacolate, l'assenza delle sue impronte sul pavimento di casa Poggi e una serie di dettagli sul ritrovamento della vittima. Elementi che lo portano all'iscrizione nel registro degli indagati.
Redazione
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