Dopo le prime quattro partite i Chicago Bulls e gli Utah Jazz di Karl Malone si trovano in perfetta parità. Due vittorie a testa. Gara cinque che si disputa a Salt Lake City, nello stato dello Utah, diventa il match chiave della stagione. Il giorno prima della gara i giocatori dei Chicago Bulls alloggiano in un albergo a Park City e ad alcuni cestisti, tra cui Jordan, viene un improvviso attacco di fame durante la notte. Peccato che il servizio in camera sia terminato alle 21 e il ristorante sia chiuso da ore: «Ho pensato che l'unica cosa che potevano mangiare fosse una pizza - ha raccontato Grover all'emittente americana - «Ok, mi son detto, ordiniamo subito delle pizze».Secondo il personal trainer di Jordan qualsiasi fan della squadra di casa sapeva dopo alloggiassero i temuti avversari ed è probabile che qualche tifoso, poco sportivo, abbia fatto un bello scherzo ai campioni di Chicago: «Sono arrivate cinque pizze e io ne prendo una e dico «Ho un cattivo presentimento, ho davvero un brutto presentimento». L'unico a non ascoltare i timori di Grover è proprio Jordan che, affamato, divora senza pensarci su la pizza fumante: «Verso le due di notti mi chiamano dalla sua stanza - continua Grover - Lo trovo sul letto in posizione fetale. Lo guardo. Cerco le medicine, ma immediatamente capisco che non è febbre, ma intossicazione alimentare».
Per tutta la giornata successiva, Jordan soffre gravi dolori di stomaco e nausea e la sua presenza in campo è messa in dubbio. Tuttavia il grande campione non diserta. Anzi. Nonostante alla fine del match non si regga in piedi e si aggrappi al suo compagno di squadra Scottie Pippen per essere accompagnato negli spogliatoi, Jordan porta a termine un'impresa straordinaria: il numero 23 dei Chicago Bull realizza 38 punti, colleziona 5 assist e 7 rimbalzi e soprattutto segna il canestro decisivo allo scadere del quarto quarto che permette alla sua squadra di battere 90 a 88 il team di casa. Qualche giorno dopo i Bulls vinceranno anche la partita successiva, conquistando il loro quinto titolo consecutivo e Michael Jordan entrerà definitivamente nella leggenda dell'Nba.
Redazione
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