E’ questa la sintesi della decisione assunta dalla Seconda sezione civile del Tribunale, provvedimento depositato l’11 marzo scorso, ma reso noto solo ora. Porta in calce la firma del giudice relatore Adele Ferraro e va a colpire un nervo scoperto della normativa italiana. Lo fa sulla base di un principio di giustizia: “Se gli affidatari del minore non hanno effettuato le dovute richieste, l’interessato non ha, per motivi legati all’età, alcuna responsabilità per fatti od omissioni altrui”. Insomma, è alla luce di questo che, secondo i magistrati pugliesi, hanno il pieno diritto di essere riconosciuti come cittadini italiani tutti coloro che sono nati in Italia e che abbiano soggiornato sul territorio nazionale fino al raggiungimento della maggiore età. Anche se non hanno avuto l’iscrizione all’anagrafe. Anche se sono sprovvisti di titolo di soggiorno sin dalla nascita. Ragionando a posteriori, infatti, se oggi avessero tutti i requisiti per ottenere sia l’una che l’altro, non possono essere penalizzati.
Redazione
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