I ristoranti italiani presenti tra i migliori 50 sono 4: l’Osteria Francescana di Modena, chefMassimo Bottura al terzo posto; le Calandre di Rubano (Padova), Combal.Zero (Rivoli) al numero 40 e la new entry assoluta, il Piazza Duomo di Alba portato da chef Enrico Crippa al quarantunesimo posto. Altra bella soddisfazione per l’italia: Nadia Santini (chef del ristorante “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio, Mantova), ha ricevuto il premio come cuoco donna migliore del mondo (World’s best female chef). Ottimo quindi il risultato ottenuto dai cuochi della tradizionalissima Italia, non sempre sostenuti dal Paese nel loro spirito di ricerca gastronomica.
La funzione di questa classifica, inventata dal critico gastronomico inglese Joe Warwick e promossa della rivista Restaurant Magazine, è infatti quella di celebrare le migliori cucine del mondo utilizzando parametri diversi da quelli che da sempre indirizzano il giudizio dei critici della scuola classica, tipo Michelin (la guida ai ristoranti di maggiore prestigio). Non contano solo servizio, eleganza, tovaglie, posate e bicchieri, gentilezza, materie prime e grandi piatti, ma conta soprattutto la capacità di innovare, ricercare, sperimentare e spingere in avanti i confini della gastronomia. Nei ristoranti di lusso come in piccoli neo bistrot dal doppio turno e sedute scomode: per l’Academy non fa alcuna differenza. Tra i più famosi numeri uno ricordiamo: il Noma di Reneé Redzepi a Copenhagen, El Bulli di Ferran Adriá, The French Laundry di Thomas Keller, Usa.
Redazione
(Il Fatto Quotidiano)
0 commenti:
Posta un commento