Il Fatto Quotidiano è in grado di pubblicare la trascrizione del colloquio. Nella sala colloqui del carcere di Opera ci sono la moglie del boss, Ninetta Bagarella, oggi 68enne, la sorella, Arcangela Riina, oggi 74enne, e la figlia Lucia Riina, oggi 32enne.
Gli investigatori videoregistrano e ascoltano con attenzione. In passato per esempio il boss ha lasciato intravedere la sua scarsa stima per il leader del Pdl: “Berlusconi, che io ci credo poco o niente”. Il Capo dei Capi in quel caso infila la riflessione mentre consiglia al figlio di mangiare molta frutta. Sarà un caso ma anche stavolta il riferimento alla politica arriva mentre si parla di frutta. Il 10 giugno del 2008 Riina dice “l’altro ieri ci hanno portato queste ciliegie a otto euro e virgola sei, sedicimila lire un chilo di ciliegie, e che erano… ciliegie d’oro?”. Ci manca solo che il boss aggiunga ‘signora mia’. Poi Totò Riina riprende: “ciliegie d’oro! ciliegie d’oro!. Né amore né sapore c’è in quelle ciliegie non è che ci sono le ciliegie di questi tempi come da noi”.
A quel punto è la figlia Lucia che interviene: “Infatti le ciliegie , quelle di Chiusa sono buone da noi!”. Totò Riina coglie lo spunto e prosegue: “Vengono da Chiusa… le ciliegie vengono da Chiusa Sclafani, è la zona di ciliegie più bella che c’è in Sicilia… Chiusa Sclafani! Io sono un conoscitore della Sicilia. Io so dove fanno le ciliegie buone… dove si fanno il vino buono… dove si fa l’uva buona. Le ciliegie da noi, è stata sempre la zona di Chiusa Sclafani che ha avuto questo… questa… perché veramente lì hanno la storia da centinaia di anni che si coltiva, non è che lo so da ora che è zona di ciliegie e fanno ciliegie bene… io lo so da quando ero piccolino.., quando erogiovanottino”.
La figlia Lucia interviene ancora e fa riferimento a qualcuno che aveva un suolo in zona: “Avevano loro il terreno… non lo so io com’è che … ”.
Il capo dei capi interrompe la figlia e introduce il senatore Schifani: “Il paese di un senatore siciliano”, dice Totò Riina, “il paese… di… uno di Chiusa Sclafani …..un senatore….. Forza Italia!. Il paese Chiusa Sclafani e del senatore Schifani”. La figlia Lucia e la moglie Ninetta non sanno nulla e gli chiedono incredule: “Chiusa Sclafani?”. Totò conferma: “Sì il paese del senatore”. Poi c’è una pausa e Totò Riina aggiunge “eh…..è… una mente è! Che è una mente… incompr… uno non è che”. La moglie a questo punto, senza senso, interrompe il marito e introduce il tema dellerare visite che può fare al boss in carcere. Apparentemente non c’è alcuna connessione tra i due discorsi: “Perché ti vengo a vedere ogni due mesi, ogni tre mesi”, dice Ninetta e Totò Riina ribatte: “Tant’è vero che dicono ….ma loro avrebbero pensato che avessero bucato il cervello, a me l’avessero bucato, invece il cervello… non si è bucato, pazienza… pazienza… pazienza”.
Insomma Riina, dopo aver detto che Schifani è di Chiusa Sclafani (ed effettivamente il padre del senatore, recentemente scomparso, era nato in questo paese del corleonese nel quale a giugno si tiene la sagra delle ciliegie) e dopo avere aggiunto che Schifani è una mente, si lamenta del fatto che pensavano di distruggerlo, lasciandolo in isolamento. Ma il suo cervello però ha resistito e ci vuole pazienza, tanta pazienza.
Redazione
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