Il consigliere giuridico del Quirinale Loris D'ambrosio, morto il mese seguente ai fatti(giugno 2012)per un infarto, assicurava di non aver mai «esercitato pressioni o ingerenze che, anche minimamente, potessero tendere a favorire il senatore Mancino».
D'Ambrosio nell'arco di quel 2012 era infatti stato intercettato in alcuni colloqui con Nicola Mancino, oggi imputato nella trattativa. In una di queste conversazioni veniva menzionato anche l'allora procuratore generale antimafia, Grasso, che per questo sarà ascoltato. Anche il presidente Napolitano era stato registrato in alcune conversazioni con Mancino, ma la Corte Costituzionale ha ordinato la distruzione dei nastri, nonostante l'intercettazione fosse stata «indiretta» (sotto controllo c'era il telefono del ministro). L'ordine è stato eseguito lo scorso aprile.
Redazione
0 commenti:
Posta un commento